Dermocosmetici: sai cosa sono?

La cosmetica non è composta solo da cosmetici, come si potrebbe pensare intuitivamente. C’è un’altra classe di prodotti che rientra nell’ambito cosmetico per rendere la pelle più bella. Si tratta dei dermocosmetici. Ma qual è la differenza con i cosmetici? Ne parliamo con la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa e docente presso le scuole di medicina estetica di Agorà Milano, SIME Roma e Università degli Studi di Pavia.

Differenze tra cosmetici e dermocosmetici

Definizione di cosmetici

«I prodotti cosmetici hanno una valenza più generica, legata al mantenimento del benessere della pelle e degli annessi cutanei. La cosmesi riguarda l’ambito più ampio della sfera della bellezza, inteso come la routine di “prendersi cura” del proprio aspetto. Da questo punto di vista, possiamo affermare che i cosmetici hanno una funzione basic di detersione, idratazione, nutrimento e protezione» spiega la dottoressa Belmontesi.

Per comprendere la funzione dei cosmetici, si pensi, ad esempio, ai prodotti da toeletta, come saponi e bagnoschiuma, ma anche ai deodoranti e alle creme solari con filtri UV. E le creme per il viso e per il corpo come possono essere definite? «Se le loro funzioni restano nell’ambito della mera idratazione, quindi della conservazione dello stato di benessere cutaneo, le creme per il viso e per il corpo rientrano nella definizione di “semplici” cosmetici».

Definizione di dermocosmetici

«A differenza dei cosmetici, i prodotti dermocosmetici hanno un significato che fa leva più sul concetto di cura della pelle e degli annessi cutanei, una cura intesa sempre come “trattamento”, e mai – lo ricordiamo – come terapia. Da questo punto di vista, i dermocosmetici sono più funzionali dei cosmetici, poiché mirano a correggere (o a evitare che insorgano) eventuali problematiche» precisa la dermatologa Belmontesi.
Il prefisso “dermo” prima della parola cosmetici, indica la declinazione di prodotti e linee cosmetiche in vari impieghi e finalità, come ad esempio: cosmetici anti-age, anti-macchia, anti-acne, ecc. Nel corso degli anni, la ricerca dermocosmetica si è evoluta parallelamente alla ricerca puramente dermatologica.

I dermocosmetici e la sfida anti-età

Uno degli ambiti in cui la dermocosmesi trova più ampio utilizzo è senz’altro quello legato all’invecchiamento cutaneo, sia cronologico che indotto dai fattori esterni. «Nessun cosmetico, anche il più funzionale, ha la pretesa di cancellare o di riportare indietro il tempo, ma il suo scopo è sempre quello di minimizzare i segni dell’età. In questo senso, in dermatologia è cruciale la prevenzione, il cui cardine è un intento tanto semplice quanto essenziale: mantenere la barriera cutanea sana e funzionale», continua la dottoressa.

Cosmetici e dermocosmetici evitano innanzitutto la disidratazione della pelle e la penetrazione negli strati cutanei di microrganismi irritanti e allergizzanti. Sono, inoltre, capaci di contrastare meglio le reazioni ossidative dovute al metabolismo delle cellule e all’impatto con gli agenti esterni. «Al fine anti-age è necessario poi frenare la degradazione delle componenti strutturali della pelle, come il collagene e l’elastina, per prevenire la formazione di rughe e la lassità. È importante anche evitare lo stato infiammatorio cronico della cute».
Ingredienti principali usati nei dermocosmetici.

«Le sostanze più funzionali a mantenere la giovinezza della pelle sono quelle che aiutano a regolarizzare l’attività delle cellule, come i derivati della vitamina A, i polipeptidi e i vegetali: agiscono direttamente sul metabolismo di collagene ed elastina, incentivandone la produzione e riducendone l’espressione di enzimi che degradano queste proteine» precisa la dottoressa Belmontesi.

«In questa direzione lavorano anche i peptidi biomimetici, composti da sequenze di aminoacidi che compongono collagene ed elastina: applicati a livello topico sono in grado di stimolarne il metabolismo, poiché mimano il comportamento delle cellule della pelle».
Molto utilizzata è anche la vitamina B5 o pantenolo, perfetta per le pelli secche, disidratate, sensibili, con la funzione barriera compromessa e bisognose di un’azione calmante e protettiva.

L’utilizzo di antiossidanti nei dermocosmetici è un’altra strategia indispensabile per prevenire i segni del tempo. «In particolare, l’associazione tra vitamina C, vitamina E e acido ferulico ha dimostrato un’elevata efficacia nel contrastare i radicali liberi. È scientificamente provato che riducono danni visibili come rughe e grinze, discromie e macchie scure».

Cosmetici: altre definizioni e significati

Come accennato, nel corso degli anni sono emersi vari neologismi applicati alla cosmesi. A seconda della finalità, rientrano nella grande categoria dei dermocosmetici che, rispetto ai cosmetici “semplici”, sono più funzionali. Vediamo i principali.

Cosmeceutici

«I cosmeceutici sono cosmetici d’avanguardia a base di sostanze funzionali utilizzate in campo estetico, ma presenti anche in farmacopea. Il loro effetto, dunque, è superiore a quello di un cosmetico “normale”, ma comunque non è mai sovrapponibile a un farmaco vero e proprio, sebbene si possa affermare che è “farmaco-simile”. In un certo senso, potremmo affermare che i cosmeceutici sono più ‘efficaci’ dei cosmetici» spiega il dottor Umberto Borellini, farmacista e cosmetologo, docente di Cosmetologia presso i master universitari di Roma Tor Vergata, Pavia e Parma.

Fitocosmetici

I fitocosmetici sono prodotti composti da sostanze di origine vegetale, quali estratti secchi, estratti fluidi, oli, ceri, mucillagini e oli essenziali. Quando queste sostanze sono standardizzate e titolate, assumono la denominazione di “fitoceutici“. Cosa vuol dire? «La titolazione si riferisce alla concentrazione di una sostanza attiva all’interno di una pianta. Attraverso questo processo è possibile valutare la presenza di un determinato ingrediente al fine di valutarne l’efficacia», spiega Borellini.

Neurocosmetici

I neurocosmetici sono prodotti arricchiti di sostanze funzionali che agiscono modulando gli effetti dei neurotrasmettitori della pelle. «All’interno di questa categoria rientrano i cosmetici sensoriali, i quali agiscono sui recettori cutanei inducendo sensazioni piacevoli e stimolando la produzione di endorfine, migliorando così l’omeostasi epidermica», continua il cosmetologo. Inoltre, la texture e le profumazioni possono svolgere un ruolo fondamentale nell’efficacia di tali prodotti.