Le sostanze vegetali amiche della pelle: il burro di karité

Tra gli ingredienti più amati nella stagione invernale, il burro di karité è un must per nutrire la pelle, anche in condizioni estreme. Si chiama “burro” perché, nella versione pura, ha un aspetto burroso e una consistenza pastosa, leggermente granulosa. Inoltre, è di colore bianco avorio ed emana un odore delicato che ricorda la nocciola. La sua provenienza è africana: viene estratto dai semi della Vitellaria paradoxa, un arbusto che cresce in Africa occidentale, noto come albero del karité. E che le popolazioni locali associano alla salute e alla giovinezza.

Nel processo di estrazione del burro di karité, il nocciolo viene prima fatto essiccare al sole, e poi viene pestato e macinato fino a quando non si forma una pasta spessa, che altro non è che una sostanza oleosa allo stato solido. Basta, infatti, il semplice calore delle mani per sciogliere in pochi secondi il burro di karité puro.

Perché piace tanto? La sua alta concentrazione di vitamine e acidi grassi, unita alla sua consistenza facile da spalmare, lo rendono  un ottimo prodotto per idratare intensamente la pelle. Non solo: funge anche da ammorbidente, lenitivo e ricostituente come se fosse un balsamo riparatore.

Che cosa contiene il burro di karité

Il burro di karité ha un alto contenuto di acidi grassi, come: l’acido linoleico, l’acido oleico, l’acido stearico e l’acido palmitico. Tutte queste sostanze nutrono la pelle, ripristinando la barriera cutanea alterata. È ricchissimo, inoltre, di tocoferolo, meglio noto come vitamina E, e catechine, che agiscono come antiossidanti. La consistenza grassa del burro di karité funge da protezione efficace contro gli agenti esterni, in particolare dal vento e dal freddo, “neutralizzando” gli effetti disseccanti del clima rigido.

Tuttavia, il burro di karité non è indicato solo per la pelle secca, come il nome e la consistenza lasciano intendere. In realtà, può essere usato anche sulla pelle normale come idratante quotidiano, poiché il suo complesso lipidico ha una composizione affine a quello della cute. Ciò vuol dire che i suoi acidi grassi, una volta applicati sulla pelle, vengono rapidamente assorbiti senza renderla untuosa. In particolare, l’acido linoleico e l’acido oleico si bilanciano a vicenda, scongiurando la formazione della temuta patina untuosa che formano alcune creme grasse.

I benefici del burro di karité

Al primo posto tra i benefici per la pelle compare l’emollienza, cioè la capacità di umettare la pelle, evitando l’evaporazione dell’acqua dagli strati superiori dell’epidermide. A ciò si unisce la capacità di ammorbidire la cute, reintegrando i lipidi persi a causa delle condizioni atmosferiche. Per questo motivo il burro di karité è ideale quando si ha l’esigenza di levigare la cute che presenta piccole asperità dovute all’aridità.

Oltre a essere un potente idratante e nutriente, il burro di karité è antinfiammatorio. È stato osservato che, quando viene applicato sulla pelle, attiva le citochine, cioè le molecole che regolano la risposta infiammatoria, e aiutano così a ridurre le infiammazioni cutanee, come desquamazioni, eczema e screpolature. Il burro di karité è ottimo lenitivo, inoltre, che restituisce confort alle pelli che accusano varie forme di disagio come pizzicore e prurito.

Essendo ricchissimo di antiossidanti, contrasta l’invecchiamento cutaneo e ricostituisce il film idrolipidico, soprattutto nel caso della tipica sensazione di “pelle che tira”. Come capire se compare tra gli ingredienti delle creme per viso e corpo? Basta leggere l’INCI della confezione: il burro di karité viene citato sotto il nome di Butyrospermumm Parkii Butter oppure di Shea Butter.

Al di là delle proprietà benefiche per la cute, uno dei vantaggi di questo prezioso burro è il suo assente potere allergizzante. Non esiste letteratura medica che documenti un’allergia al burro di karité topico. Il motivo è presto spiegato: pur essendo un prodotto a base di noci, ha un contenuto molto basso di proteine che possono scatenare allergie (cosa che accade con altri prodotti di simile derivazione).

Un beneficio che non ti aspetti? La presenza di filtro solare! È stato dimostrato che gli esteri dell’acido cinnamico del burro di karité assorbono una quantità limitata di raggi UV. In termine pratici, è l’equivalente di un SPF compreso tra 3 e 4. Certo, il burro di karité non può sostituire una vera protezione solare, ma conoscere questa peculiarità ce lo fa amare ancora di più!

 

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