Pelle al freddo: come difendersi?

Quando il freddo inizia a farsi sentire, il corpo reagisce con un meccanismo particolare: restringe i vasi sanguigni delle aree più a contatto con l’esterno, lontano dal cuore, facendo affluire meno sangue e ossigeno alla pelle, che così si ritrova sprovvista di difese. Freddo e gelo impoveriscono il mantello protettivo di superficie, chiamato film idrolipidico, e favoriscono la perdita d’acqua trans-epidermica.

La cute si secca, si desquama, nei casi più estremi si spacca in alcuni punti provocando dolorosi taglietti (le ragadi). Appare spenta, ruvida, con una sgradevole sensazione di pelle “che tira”. Non è solo un problema estetico: la disidratazione, a lungo andare, se non trattata porta a invecchiamento precoce, con formazione di microrughe e segni del tempo. Come difendere la pelle dal freddo?

Pelle al freddo: detersione delicata

È bene resistere alla tentazione di restare ore sotto la doccia bollente. Docce troppo prolungate o frequenti e/o l’uso di acqua troppo calda hanno effetto disseccante e impoveriscono ulteriormente la barriera cutanea, inoltre possono avere un effetto nocivo anche sui capillari, che si sfiancano.

Il detergente deve essere delicato, a basso tenore di tensioattivi (in grado di eliminare smog, polveri, batteri e cellule in via di sfaldamento, senza asportare il film idrolipidico) e ricco di attivi emollienti. La pelle va massaggiata dolcemente sotto il getto dell’acqua, risciacquata abbondamentamente e asciugata tamponando piano con un asciugamano (anche i forti sfregamenti danneggiano il film idrolipidico).

Ci vuole nutrimento extra

«Dopo ogni doccia, ma anche più volte al giorno se possibile, è bene applicare una crema idratante e nutriente, con attivi in grado di ridare alla cute i liquidi persi e di riparare la barriera cutanea danneggiata» spiega il professor Antonino Di Pietro, dermatologo, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano e fondatore di Isplad. «Per esempio acido ialuronico, vitamine A ed E, B3 e B5, pantenolo, fospidina, glucosamina, fosfolipidi».

Il prodotto va applicato su tutto il corpo, anche le parti coperte dai vestiti, perché l’azione occludente dei tessuti è un’altra causa di disidratazione. Anche estratti vegetali come calendula e stella alpina sono la risposta ideale: la prima è ricca di flavonoidi e mucillagini, dall’azione riepitelizzante e rigenerante, nonché protettiva sul microcircolo. La seconda è antiossidante e protettiva.

Il massaggio riattivante

Si può approfittare della crema per fare un massaggio riattivante della circolazione su tutto il corpo e regalare alla pelle provata dal freddo un po’ di comfort e calore. Dalla caviglia, risalire fino alla parte alta della coscia, massaggiando con tutte e due le mani in senso ascendente (dai piedi verso il cuore). Cingere ciascuna delle due caviglie con le mani ed eseguire movimenti circolari fino alla parte alta della coscia.

Massaggiare glutei, fianchi, pancia, seno e braccia (in quest’ordine) con piccoli movimenti circolari, alternando pressioni più o meno forti e movimenti più o meno rapidi. Dal collo, risalire verso le tempie, seguendo la forma del viso. Ripetere dalla base del naso verso i lati del viso, seguendo la curva delle guance. Terminare con la fronte, scorrendo delicatamente dal basso verso l’alto.

Pelle al freddo: le cure d’urto

Quando la pelle appare più sofferente (non dimentichiamo l’effetto disseccante dei riscaldamenti di case, uffici e negozi, con conseguenti continui sbalzi di temperatura tra fuori e dentro), alla sera si può regalare a viso, mani e piedi un generoso impacco nutriente e restitutivo. L’ideale è utilizzare una formula ultra concentrata dalla consistenza corposa, come un unguento, che ha un texture densa grazie all’elevata componente lipidica, a base di principi funzionali come lo squalene. Si applica in dose generosa sulle parti da trattare e si lascia in posa qualche minuto come una maschera, poi si tampona con una velina per rimuovere l’eccesso di prodotto. Non risciacquare.

Occhio all’alimentazione

Idratazione e nutrimento arrivano anche dall’interno, per questo l’ideale è affiancare all’azione dei cosmetici anche un’alimentazione specifica anti-freddo. «Alcune sostanze», conferma Di Pietro, «apportano alla cute sostanze nutrienti che la rendono più resistenti nei confronti delle basse temperature.

Per esempio la vitamina C contenuta negli agrumi, ma anche in alcune verdure come i peperoni e i vegetali a foglia verde: è utile per aumentare l’elasticità dei vasi capillari, che con gli sbalzi termici sono costretti a contrarsi e rilassarsi molto velocemente. Anche gli antocianosidi, sostanze contenute soprattutto nei frutti di bosco come i mirtilli, aiutano a prevenire l’eccessiva dilatazione dei capillari, così come la vitamina A di latte, latticini e uova stimola il ricambio cellulare e quindi il rinnovamento cutaneo».

 

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