L’eczema o dermatite è una reazione infiammatoria della pelle che può avere diverse cause. Esistono numerose tipologie di dermatiti, tra cui la cosiddetta dermatite da freddo, dovuta appunto all’esposizione della cute a temperature rigide, gelo e raffiche di vento. A risentirne sono le parti più scoperte e periferiche del corpo, come le mani.
Dermatite da freddo: le cause
«Il freddo provoca vasocostrizione, soprattutto a livello periferico degli arti, e riduce la sintesi di alcune sostanze che costituiscono la barriera cutanea, come i lipidi, che normalmente contribuiscono al mantenimento di un adeguato tasso di idratazione della cute e la proteggono dall’aggressione degli agenti esterni», spiega il professor Antonino Di Pietro, presidente fondatore di Isplad (International Italian Society of Plastic Regenerative and Oncologic Dermatology). «Sprovvista di questo mantello difensivo, la cute risulta più suscettibile a questi attacchi e comincia a manifestare il suo disagio».
Come riconoscerla
«I sintomi con sui si manifesta la dermatite da freddo sono principalmente irritazione, intenso arrossamento ed estrema secchezza della pelle, che “tira” e diventa ruvida al tatto, a volte accompagnati da prurito intenso e desquamazione», spiega il professore. «Quando l’irritazione è molto accentuata, si può incorrere in micro-tagli, fissurazioni, fino alle cosiddette ragadi, dolorose spaccature che si manifestano specialmente nei punti in cui la pelle è sottoposta a sollecitazioni continue, come le mani. Si può arrivare fino ai geloni, fastidiose lesioni contraddistinte da arrossamento intenso, gonfiore e forte bruciore».
Chi colpisce
«In questo periodo dell’anno tutti possiamo incorrere in fenomeni cutanei come arrossamenti e screpolature, specialmente chi ha la pelle particolarmente sensibile, predisposta a rossori, o molto secca», prosegue Di Pietro. «Tuttavia, il freddo colpisce in modo particolare chi soffre di condizioni specifiche, come la dermatite atopica o la dermatite seborroica, che può andare incontro a peggioramenti nella stagione invernale.
Nel primo caso, è presente un’ipersensibilità cutanea di origine familiare, nei confronti di particolari stimoli ambientali che determinano lo sviluppo di un’infiammazione, non solo a carico della pelle. Nel caso invece della dermatite seborroica, gli sbalzi di temperatura e il freddo possono compromettere l’integrità del film idrolipidico che per proteggersi riattiva le ghiandole sebacee, con conseguente iperproduzione di sebo».
Dermatite da freddo: la prevenzione
1. La pelle soggetta a dermatite da freddo va trattata con estrema delicatezza a partire dalla detersione, che può essere anche waterless, da eseguire con prodotti delicati e poco schiumogeni, magari arricchiti di attivi antinfiammatori, in grado di favorire i processi di rigenerazione della pelle e di riparare la naturale funzione di barriera, come fospidina, fosfolipidi, glucosamina, pro-vitamina B5.
È fondamentale sciacquarsi bene usando acqua tiepida, che non disidrata la cute, non restare troppo sotto il getto dell’acqua, per non alterare ulteriormente la funzione barriera della pelle, e infine tamponarsi delicatamente con un asciugamano senza strofinare. Poi si procede con l’applicazione del prodotto idratante.
2. «Contro la dermatite da freddo, per una corretta idratazione e per mantenere integro il film idrolidipico, vero “scudo” naturale nei confronti delle aggressioni ambientali, è fondamentale l’applicazione quotidiana e costante di creme a base di attivi in grado di attirare l’acqua e di trattenerla nella cute, come acido ialuronico, fospidina, vitamine C ed E, squalene, burro di karité», consiglia lo specialista.
Questi prodotti andrebbero usati non solo dopo la doccia, ma anche più volte al giorno, per esempio in ufficio, o dopo ogni utilizzo di gel idroalcolico, massaggiandoli con cura per favorire la penetrazione degli attivi. Si possono anche applicare in strato abbondante prima di andare a letto, avendo cura di proteggere le mani con guanti di cotone: così il prodotto avrà tempo di agire tutta la notte, come una sorta di impacco.
3. «Per la dermatite da freddo, ottima la strategia In&Out, con l’associazione di una corretta beauty routine antifreddo con un integratore da assumere per bocca, per esempio a base di biotina, fosfolipidi e glucosamina, ideali per contribuire al corretto trofismo cutaneo», consiglia l’esperto.
4. A tavola, è utile fare il pieno di acidi grassi Omega 3 contenuti in alimenti come sarde, sardine, semi di lino.
5. Fondamentale l’utilizzo di guanti in lana o pile quando si esce di casa.
La terapia medica contro la dermatite da freddo
Nella fase acuta dell’eczema, per bloccare l’infiammazione possono essere prescritti dallo specialista farmaci cortisonici locali e/o per bocca, accompagnati sempre da prodotti emollienti, ad azione cicatrizzante e riparatrice, per agire sul fronte della desquamazione e della secchezza estrema.