Skin minimalism: i 3 step per curare la pelle

C’è aria nuova nella cosmetica. O meglio, potremmo dire, c’è un nuovo desiderio: tornare alla semplicità e alla consapevolezza. È l’era dello skin minimalism, una tendenza di cura che ottiene sempre più successo proprio perché punta all’essenzialità senza rinunciare alla performance e all’efficacia. Vediamo insieme di cosa si tratta con l’aiuto di Sara Colombari, docente di estetica.

Skin minimalism, quanto basta e nulla più

Se fino a qualche tempo la K-beauty faceva scuola con i suoi infiniti passaggi in cui articolare la routine di cura della pelle, oggi la tendenza sembra essere un’altra e decisamente contraria. Sarà perché le donne vanno sempre più a ritmi accelerati, sarà perché i tempi del “troppo” sembrano essere finiti, sta di fatto che lo skin minimalism piace sempre più.

La parola deriva dall’unione di “skin”, pelle in inglese, e di “minimalism” cioè minimalismo e sta ad indicare una strategia di cura semplice, fatta di pochi prodotti, purchè di qualità, e di pochi passaggi, purchè eseguiti e ripetuti con scrupolosa precisione e meticolosità. Una scelta che mette d’accordo i bisogni della pelle con quelli del pianeta, evitando eccessi e sprechi che pesano sul portafoglio e danneggiano la natura.

Si parte con la detersione

Pochi cosmetici, quindi, ma buoni. Ecco il mantra dello skin minimalism che parte da un gesto semplice quanto essenziale: la detersione. «Mattina e sera è lo step chiave per preservare l’equilibrio, la salute e la bellezza della cute» conferma Colombari. «Polvere e smog, residui di cosmetici e di make up, impurità e sebo in eccesso ostruiscono i pori togliendo respiro e nutrimento alla pelle che rischia di diventare non solo grigia e spenta ma anche più vulnerabile e facilmente soggetta a irritazioni e rossori».

La carta d’identità di un buon detergente? «Deve essere delicato ma al tempo stesso efficace nell’azione pulente, meglio se arricchito con sostanze ad azione lenitiva, emolliente e idratante che lasciano la pelle morbida e protetta dopo la detersione» commenta l’esperta.

L’idratazione resta un must

«Qualunque tipo di pelle, da quella secca a quella normale, dalla mista alla grassa, ha necessità di essere idratata nel rispetto dell’equilibrio idro-lipidico da cui dipendono elasticità, forza e morbidezza della cute» precisa l’esperta. Il ruolo dell’idratante di uso quotidiano, infatti, non è solo preservare a livelli ottimali le riserve idriche della cute. Nella filosofia dello skin minimalism, idratare significa anche riparare e rinforzare la barriera cutanea con estratti vegetali ricchi di antiossidanti come quello di stella alpina e con vitamine come la B5.

Una barriera forte, infatti, impedisce un’eccessiva evaporazione dell’acqua dagli strati cutanei e in più frena l’aggressione degli agenti esterni dannosi che possono essere causa di secchezza e irritazioni, soprattutto nelle pelli delicate.

La protezione dai raggi UV: passaggio fondamentale

Da ricordare come ultimo step conclusivo dello skin minimalism la protezione solare: applicato sopra l’idratante, in ogni stagione dell’anno, anche in inverno, un prodotto con filtri solari Uva e Uvb contrasta l’azione dannosa delle radiazioni solari, responsabili della produzione di radicali liberi che accelerano il processo di invecchiamento cutaneo.

Skin minimalism, quali prodotti usare

Scegliere la semplicità non vuol dire rinunciare all’efficacia e neppure alla piacevolezza di consistenze leggere, non untuose, di facile assorbimento. Indirizzarsi verso un dermocosmetico può essere la giusta scelta. Con questo termine si indica infatti un’intera categoria di prodotti formulati con criteri rigorosi che ne certificano la funzionalità e insieme la capacità di rispettare la cute e i suoi delicati equilibri.

«La strategia dello skin minimalism apprezza in modo particolare i trattamenti a base di sostanze di provata efficacia e sicurezza, dall’acido ialuronico a diversi pesi molecolari, al pantenolo, dalla vitamina E alla C» continua Colombari. Formule che usate con regolarità assicurano un’azione trattante puntuale, capace di preservare la salute della pelle e di contrastare gli effetti del tempo sul viso.

La pelle “parla”

«In ogni caso il segreto di una corretta routine di cura della pelle resta quello di ascoltare con attenzione le sue esigenze in modo da potervi rispondere con puntualità» precisa Colombari. La cute è secca, ruvida e lancia segnali di scarso comfort? «Non si tratta di aggiungere un ulteriore step di cura ma di sostituire l’idratante con una formula più ricca in sostanze nutrienti e riparatrici come lo squalane , gli oli e i burri vegetali, in particolare quello di karité» conclude l’esperta.Tenendo conto che anche estratti vegetali calmanti come quello di calendula, aloe, camomilla e liquirizia risultano sempre graditi alla pelle, in funzione addolcente e riconfortante.